Un giorno indimenticabile

Glauco Comoretto è un fotografo matrimonio che in questo articolo ci spiegherà come nonostante la tanta esperienza riesca sempre a trovare nuovi spunti ed emozione cerimonia dopo cerimonia.

Il lavoro del fotografo matrimonio propone sempre delle novità. Nonostante gli anni di esperienza, riesco ancora ad entusiasmarmi e trovare qualcosa di nuovo e interessante nelle giornate passate a fianco agli sposi. Il primo luglio si sono sposati Sabina e Thomas a villa Iachia: il matrimonio era in grande stile, organizzato in modo impeccabile dalla wedding planner “silovoglio” di Udine. La particolarità di questo matrimonio è stata la celebrazione della cerimonia all’aperto nel parco di villa Iachia. Nonostante le temperature torride di quel giorno, è stato tutto fantastico: l’arrivo della sposa annunciato da due damigelle, l’arpa di Serena che ha reso l’atmosfera magica, il pioppeto che ha fato da quinta naturale all’evento e le interessanti parole del sindaco hanno proiettato tutti gli invitati nella “favola” di Sabina e Thomas. Anche nel momento in cui si è passati dalla cerimonia alla parte conviviale, la professionalità del Plàtina hanno assecondato la festa che gli sposi hanno dosato con personalità e garbo. Hanno saputo trascinare gli invitati a ballare sulle note di Lowrence e Cris fino al finale con il lancio delle lanterne. Insomma, per un fotografo molto materiale interessante, per sposi e invitati una giornata veramente indimenticabile.

Glauco Comoretto Bio

La fotografia è entrata a far parte della mia vita quando ancora molto giovane ho scoperto la kodak retinette di mio Padre.
Crescendo ho imparato a conoscere la fotografia di reportage e al seguito del fotoreporter Elio Comoretto ho appreso le tecniche fotografiche. Con passione e curiosità ho trasformato la passione per la fotografia nel mio lavoro permettendo alle immagini dei grandi maestri del reportage (Henri Cartier Bresson, Sebastiao Salgado, Robert Capa, Robert Doisenau, Gianni Berengo Gardin ecc… ) di influenzare il mio modo di interpretare la fotografia.
Attualmente mi occupo di servizi fotografici professionali per matrimonio, fotografia pubblicitaria, reportage industriale, sociale e di spettacolo collaborando in modo continuativo con alcune testate ed agenzie fotogiornalistiche. Sono membro delle presitigiose W.P.J.A. (Wedding Photojournalist Association) e A.G.W.P.J.A. (Artistic Guild of Wedding Photojournalist Association) le più importanti e selettive associazioni di fotogiornalisti di matrimonio al mondo con sede negli USA. Mi trovate presso EmotionlabStudio.

Fotografo matrimonio: luoghi e routine

Sara Peronio è un fotografo matrimonioche in questo articolo ci spiegherà come un professionista del settore nozze non si annoi mai anche se lavora più volte presso la stessa wedding location.

Prendo spunto da una domanda che mi è stata posta da un’amica in occasione di un matrimonio a Villa Gallici Deciani: ma non ti stufi di fare i matrimoni sempre negli stessi luoghi e le foto non sono tutte uguali poi? Per quanto possa sembrare bizzarra, questa domanda me la sento fare spesso e vorrei provare a dipanare un po’ di dubbi in merito.

Lavorare più volte negli stessi luoghi e per servizi dello stesso tipo induce a pensare ad un lavoro “ripetitivo” e anche standardizzato. Non nego che all’inizio della mia carriera ho avuto questi dubbi pure io, soprattutto analizzando la produzione di alcuni fotografi di matrimoni dell’epoca. Guardando gli album di matrimono dei primi anni 2000 non era insolito vedere una raccolta di ritratti più o meno ambientati: il fotografo faceva dei ritratti alla sposa a casa dei genitori, poi alcune foto (poche) durante la cerimonia, altri ritratti di coppia nel parco, giardino o castello scelto e il taglio della torta come chiusura. Effettivamente questi lavori potevano risultare piuttosto ripetitivi e poco ricercati. Anche a causa di questo tipo di produzione il fotografo di matrimonio ha risentito un po’ della “nomea” di fotografo di seconda scelta. D’ altronde una volta imparato lo schema era molto semplice produrre un matrimonio in quel modo. Non voglio generalizzare e togliere meriti a tutti i fotografi matrimonialisti dell’epoca, indubbiamente anche allora c’erano fotografi che emergenvano rispetto ad altri e non tutti i lavori erano fatti con lo stampino, ce n’era anche di ricercati ed interpretativi; quello che ho voluto descrivere è lo “stereotipo” del fotografo di matrimonio dagli anni ’80 a metà del decennio scorso (2001-2010).

 

Oggi è tutto molto diverso, il modo di interpretare il matrimonio che ho scelto e che condivido con gli altri fotografi dello studio, si basa sul racconto della giornata. Non più una serie di ritratti ma una sequenza di scene di vita, cose realmente successe durante la giornata senza la “regia” del fotografo. Naturalmente anche in questo modo capita di produrre dei ritratti ma non sono più la parte centrale e predominante, anzi, sono la parte minore nell’album. Oggi un album di matrimonio Emotionlab, è il racconto di una giornata. I preparativi, le emozioni, i dettagli, i gesti, le lacrime e i sorrisi del giorno più bello di una coppia. All’interno della cornice creata dalla location e dagli allestimenti, gli sposi e i loro invitati si muovono liberamente e “vivono” la loro giornata in assoluta spontaneità. Ogni momento può succedere qualcosa che va immortalato, ogni dettaglio può dar vita alla scintilla creativa e farne emergere delle immagini cariche di pathos e non solo di tecnica. Visto in questo modo non è possibile che sopraggiunga la noia, non è possibile che i servizi siano ripetitivi, ogni persona è diversa e fa cose diverse, espressioni diverse, gesti diversi.

 

Questa è la mia medicina per trovare continui stimoli e soddisfazioni in questo lavoro: avvicinarmi ad ogni matrimonio con l’emozione della prima volta e con l’esperienza e il desiderio di non perdere nessun dettaglio come se fosse l’ultima… ecco da dove nasce l’unicità e l’esclusività degli album Emotionlab.